Cenni Storici

CENNI STORICI

 

l’IPAB fonda la sua origine sin dal 28 dicembre 1813 grazie al senso di pietà e di benevolenza verso delle fanciulle orfane da parte del Reverendo Procommissario della SS. Crociata, Sacerdote Don Carmelo Grassi, figlio del sig. Antonino di questa città di Mascali. Contestualmente venne approvato il primo Statuto Organico dell’Orfanotrofio di Riposto. Le finalità e le regole originarie si sono adeguate ai tempi ed alle normative del tempo. Così con R.D. 27/08/1883 l’Orfanotrofio è stato riconosciuto come Istituzione pubblica di assistenza e beneficenza. Da allora la normativa di riferimento è la legge 17/7/1890, n. 6972 (cd. legge “Crispi”). La collaborazione tra il Consiglio di Amm/ne dell’IPAB e le Suore della Congregazione Religiosa dell’Apostolato Cattolico (meglio conosciute come suore “Pallottine” ed alle quali venne affidata “il mantenimento, l’istruzione e l’educazione delle orfane e l’assistenza ai bambini dell’asilo e tutti i servizi interni”). La natura di IPAB è stata confermata con D.P. della Regione n. 478 del 14 Luglio 1988. Con D.P. n. 376 del 10 Agosto 2007 è stato approvato il nuovo Statuto, tutt’ora vigente, che ha recepito alcune modifiche normative conseguenti, in particolare, ai nuovi principi fissati dalla legge 328. Nell’occasione la antica denominazione di “orfanotrofio” è stata cancellata e l’IPAB ha modificato la propria denominazione come in epigrafe.

 

L’IPAB risulta iscritta al n. 2277 dell’albo reg/le degli enti assistenziali pubblici e privati, previsto dall’art. 26 della legge reg/le 09/05/1986 n. 22, ed è autorizzata alla stipula di convenzioni con i Comuni per lo svolgimento dell’attività assistenziale in favore dei minori presso la sede della Comunità.

 

Le esigenze sociali sono oggi diverse ma la finalità originaria di operare, con spirito di dedizione cristiana e di puro volontariato laico, in favore di soggetti, che versano in condizioni di disagio sociale e/o economico, è rimasta anche se, ovviamente, oggi si presenta arricchita di tutte le elevate professionalità, educative ed amministrative, richieste dalla vigente normativa regionale.

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